CORSO ISTRUTTORI FEDERALI: ESTRATTO DI TECNICHE DI INSEGNAMENTO
No non mi riferisco ad alcune delle persone che si vedono in giro
ma a come bisognerebbe comportarsi sul campo quando giochiamo con i cagnacci.
La maggior difficoltà che il novizio si trova ad affrontare è lo sciogliersi, il lasciarsi andare... il riuscire a fare il pagliaccio
Moltissime persone quando gli si chiede di giocare con il cane sono rigide, con posture alte e si muovono poco e male... il cane legge questo tipo di movimenti e di postura come un messaggio di allarme o di pacificazione e di conseguenza a sua volta non riesce o non può lasciarsi andare, non può invadere gli spazi, non può fare il pagliaccio...deve mantenere il controllo e gestire la situazione..gli arrivano messaggi molto contrastanti: giochiamo?stai attento! giochiamo? non mi toccare!giochiamo?è meglio di no! e così via...
La parte più difficile nel motivare un cane e sciogliere noi stessi... man mano che il novizio prende confidenza e si rilassa guarda caso il suo cane inzia ad interessarsi di più a lui, a prestare più attenzione, a collaborare, a giocare... non sta imparando lui, sta comunicando meglio il conduttore.
La stessa cosa vale per molti neo-istruttori. Non sono a loro agio ad insegnare, hanno paura di sbagliare, di venire giudicati, di fare troppo o troppo poco. Impostano la lezione come una lezione di arti marziali: mettiti così, lancia così, il cane deve stare li, il cane deve prendere, il cane deve capire quando fa bene e quando no (ma nel gioco c'è un non fare bene?)... in questo modo la lezione rallenta, diventa pesante, opprimente per il cane e per il padrone. L'insegnamento dovrebbe essere sciolto, allegro, tendente a far muovere il più possibile cane e proprietario... non è stando con i piedi piantati per terra che si impara a comunicare e a giocare. Bisogna stare attenti a non prendere in giro la persona od offenderla, ma motivarla e stimolarla (tranne i proprietari di australian... qeulli è vostro dovere prenderli per il cu** a prescidere)... una battuta scherzosa ci può stare ma deve essere sempre seguita poi da un rinforzo positivo...l'addestramento di una persona non è diverso da quello di un cane. Quando spiegate una cosa poi andatevene, passate a qualcun altro e tornate dopo qualche minuto, se la persona non ha capito non rispiegatela tale e quale ma passate a spiegare un particolare dell'esercizio più semplice (un po' come quando si lavora con il clicker in shaping), poi aggiungetene un secondo e così via... inutile soffermarsi per un'ora a spiegare lo stesso lancio, se non riesce vuol dire che il sistema usato per spiegarlo non va bene, bisogna cambiare. La colpa non è dell'allievo (uomo o cane che sia) ma di chi cerca di comunicare e non ci riesce.
La regola della dinamicità vale nel 90%. Ma c'è un 10% dei cani e padroni in cui non va assolutamente usata...ossia quelli iperattivi, quelli che non hanno autocontrollo, quelli che possono risultare pericolosi (per i cane o per il padrone). In questi casi bisogna puntare prima all'esatto contrario ossia alla staticità per poi tornare ad un dinamismo sotto controllo.
La cosa più difficile per un istruttore è non cadere nell'errore di "fermare" qualsiasi cane o padrone un po' vivaci. Un border che incita il lancio del disco non è un cane da rallentare, un australian che morde il braccio o protegge il disco si... Qui sta la bravura, l'occhio, l'esperienza... nel saper sciegliere la strada giusta, nel non lavorare con tutti i cani e i padroni nello stesso modo, nel saper essere pagliacci e nel saper insegnare a essere pagliacci in modo serio.