Un cane per un bambino? Ecco come

I consigli e i suggerimenti per accogliere in casa un amico a quattrozampe
In libreria «Una scelta importante», il libro del dog trainer di Missione Cuccioli destinato ai più giovani

MILANO - Occhioni dolci. Nasino umido. Orecchie a penzoloni e coda che scodinzola. Un compagno sempre pronto a giocare e a farsi fare le coccole, che adora stare all'aria aperta, correre e passeggiare. Avere un cane è il sogno di tanti bambini. E scegliere di adottare un cucciolo significa, certamente, andare incontro a tutte queste bellissime esperienze e magari a molte altre. Ma decidere di vivere con un cane significa anche cambiare il proprio stile di vita e le proprie abitudini per parecchi anni. Perché in ogni convivenza si deve trovare un equilibrio, altrimenti non ci si capisce più. Magari ci si pente e si ha voglia di mandare tutto all'aria. E nella coppia cane-uomo quello indifeso è il cane. E non c'è animale più triste di un cucciolo prima adottato e poi abbandonato.

CUCCIOLO O ADULTO – Come partire, quindi, con il piede giusto? Magari chiedendo consigli a un esperto. E uno dei dog trainer più famoso della tv, Simone Dalla Valle, il protagonista – tutor del reality «Missione Cuccioli» (che va in onda su DeaKids, canale 601 di Sky, tutti i lunedì alle 21), i suoi consigli li ha raccolti tutti insieme. Ne è nato il libro «Una scelta importante», edito dalla DeAgostini, in questi giorni in libreria (prezzo: 12,9 euro). E' il primo manuale di cinofilia rivolto espressamente ai ragazzi. Per questo lo stile è chiaro e diretto, la grafica molto curata e simpatica. E i capitoli contengono tutte le risposte che troppo spesso le famiglie faticano a trovare, quando decidono di adottare un cane. Ad esempio, quale razza scegliere e in quali casi è meglio un adulto invece di un cucciolo. Poi le dritte per quando si torna a casa: dove posizionare la cuccia, quali cibi privilegiare, come organizzarsi in vista dell'arrivo del nuovo inquilino a quattro zampe. E poi i capitoli più impegnativi per i futuri padroncini: costruire una relazione e imparare a comunicare con il proprio cane.

IL LEADER – Sarà anche il migliore amico dell'uomo, ma, anche se vivono con il genere umano da 15 mila anni, i cani non sono uomini: sono predatori, abituati a convivere in un branco e a rispettare le regole imposte dal capobranco, che ne è il leader. Il bambino che si prenderà cura del cucciolo deve quindi imparare a diventare un bravo leader. Cosa vuol dire? Farsi amare e rispettare per il proprio carisma e la capacità di gestione. Tradotto: “premiare invece di punire” e poi mantenere il “controllo dell'iniziativa”, cioè non accontentare il cucciolo in ogni sua richiesta, che sia un pezzo di pane, una coccola o un gioco. Se un cane non vede regole applicate, sintetizza Simone nel libro, penserà: «Se in questa casa nessuno prende in mano la situazione, toccherà farlo a me» e allora i gesti di affetto gli sembreranno un diritto acquisito da pretendere. Ma essere un leader comporta anche dei doveri, come «garantire il benessere dei membri del branco». E allora prima di portare un cagnolino a spasso nella borsetta, oppure pretendere che ci faccia compagnia in piazza a Capodanno, mentre si sparano i botti, sono domande da farsi seriamente. «Il cane è e rimane un cane. Tutto quello che pensa, lo pensa da cane e sarà così per sempre. Le sue esigenze, così come i suoi gusti, non sempre coincidono con i nostri» scrive il dog trainer.

PUPPY CLASSES - Simone Dalla Valle, laureato in filosofia, prima di diventare un addestratore ha lavorato per anni come educatore nelle scuole primarie. Oggi vive con quattro cani, tutti adottati dal canile. «Abbiamo voluto preparare un manuale che contenesse consigli e suggerisse dei divieti, ma sempre accompagnandoli da una spiegazione» spiega l'autore. Nel libro si spiega anche l'importanza della socializzazione fra i cani, cosa poco conosciuta in Italia: «Momenti in cui possano incontrare altri cani, in spazi ampi, dove correre e giocare senza guinzaglio, ma sorvegliati da cani controllori, capaci di sedare le liti e che sanno ignorare le provocazioni. Queste attività, le cosiddette puppy classes, in Gran Bretagna sono addirittura finanziate dallo stato, perché un cane educato e poco aggressivo è un vantaggio per tutta la società».

Giovanna Maria Fagnani
08 ottobre 2010
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